David Bowie: frammenti di un'immagine
Ho trattato i frammenti di un'immagine come se in un futuro lontano qualcuno dovesse ritrovare questi frammenti e li ricomponesse, come noi vediamo nei meravigliosi vasi antichi a figure rosse o nere. In essi si trovano vistose lacune. Dobbiamo quindi essere noi a ricomporre l'immagine nella nostra testa. Inoltre in questo genere di operazione subentra una componente importante: il tempo. Il tempo che ci separa dalla realtà di cui noi oggi vediamo solo ciò che rimane, prezioso testimone di essa. Il tempo che ci occorre per rimettere insieme i pezzi, ricomporre l'immagine e venire lentamente a conoscenza di ciò che vi è narrato, quasi come a leggere un libro. Bowie comincia ad appartenere al passato. Lui non c'è più, resta la sua arte, e l'immagine che di lui abbiamo dipende da come noi ricomponiamo i suoi mille tasselli. Dalla ricomposizione di questo disegno emerge l'immagine di un uomo che compie dei gesti con le mani: un attore, un mimo. Le foto tra le quali Bowie ha scelto la copertina di "Heroes" si rifanno all'estetica espressionista ed alla sua esperienza di attore e mimo. Si trovano molte foto di Egon Schiele in atteggiamenti quasi grotteschi dove il movimento delle mani si accompagna ad una deformazione del volto.